5.1 - L’Aria
Nel 2010 è stato approvato con Regolamento Regionale il “Piano di Tutela della Qualità della Aria della Regione Calabria .
La tutela della qualità dell’aria costituisce un elemento irrinunciabile e inderogabile nelle Politiche della Regione Calabria, considerate le importanti implicazioni sulla salute dei cittadini e
sull’ambiente.
Lo sviluppo della Regione Calabria, negli ultimi anni ha portato ad un aumento di produzione di emissioni inquinanti in atmosfera dovute alle specifiche attività produttive, ai trasporti, alla
produzione di energia termica ed elettrica e al trattamento e smaltimento di rifiuti. Ai fini della tutela della salute umana e dell’ambiente nel suo complesso, è stato opportuno, quindi,
evitare, prevenire e ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nocivi e definire adeguati obiettivi per la qualità dell’aria che tengano conto delle norme, degli orientamenti e dei programmi
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il Piano di tutela della qualità dell’aria è stato predisposto dalla Regione Calabria, Dipartimento Politiche ed Ambiente. La redazione del Piano è stata affidata all’ARPACAL che si è
avvalsa della collaborazione dell’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Nel 2005 è stato realizzato un completo e dettagliato inventario delle emissioni inquinanti dell’aria. Attraverso questo lavoro è stato possibile individuare le tipologie di sorgenti emissive, la
loro quantità e la loro distribuzione spaziale. In tal modo si sono potuti determinare a livello regionale e provinciale le sorgenti maggiormente responsabili dell’inquinamento e mirare alla
riduzione delle emissioni delle varie sostanze inquinanti.
5.2 - Principali fonti di emissioni di inquinamento
Nel periodo 1990 - 2005 le emissioni regionali delle principali sostanze inquinanti hanno subito variazioni in decremento .
- CO (monossido di carbonio): ha avuto un importante riduzione nel periodo considerato;
- COV (composti organici volatili): si sono ridotti nel settore “Trasporti/Traffico” ma sono aumentati nel settore “Smaltimento rifiuti”. Valore invariato nel settore “Altre sorgenti di emissione
e Assorbimenti”.
- NH3 (ammoniaca): è diminuita del 25% nel settore “Agricoltura”. È aumentata, invece, nel settore “Trasporti Stradali” dovuta alla progressiva sostituzione dei veicoli vecchi con quelli nuovi
dotati di marmitta catalitica (che in condizioni particolari generano emissioni di questa sostanza);
- NOx (ossidi di azoto): sono diminuiti del 50%;
- PM10 (materiale particolato fine): è diminuito nei settori “Combustione – Energia – Industria di trasformazione e Trasporti Stradali”; è aumentato nel settore “Trattamento e Smaltimento
Rifiuti” attribuibile al riscaldamento domestico che utilizza combustibili solidi (caminetti e stufe a legna);
- PM2,5 (materiale particolato fine): è diminuito del 50%;
- SOx (ossidi di zolfo): sono diminuiti drasticamente grazie all’applicazione delle norme dell’Unione Europea, sempre più restrittive sul contenuto di zolfo nei combustibili e carburanti.
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